#Tendenze d’immagine di Gianfranco Maccaferri
Erano i lontani 1990/1991 quando in Valle d’Aosta giunsero alcuni fotografi italiani, tra i più significativi dell’allora ricco panorama nazionale, con il compito di analizzare e interpretare l’ambiente, la vita e la storia della Regione.
Gabriele Basilico – Giovanni Cabassi – Lorenzo Cortelletti – Mario Cresci – Luigi Ghirri – Riccardo Marcialis – Francesco Radino – Giuliana Traverso

Il progetto di rilevazione fotografica del vivere, del vissuto e dell’ecosistema valdostano lo concepii nel 1989 e, attraverso l’organizzazione e le conoscenze messe a disposizione da Lanfranco Colombo, con la collaborazione intellettuale e operativa di Attilio Colombo e Noris Lazzarini, l’anno dopo ebbe appunto inizio la “campagna fotografica” che si concluse nel 1991.

Stampate e raccolte le immagini, accompagnate dai testi critici scritti da Attilio Colombo, consegnai il tutto alla Presidenza del Consiglio Regionale, Ente finanziatore del progetto. La politica prese possesso del materiale e decise di gestirlo autonomamente per gli scopi che ritenne opportuni.

Fu così che vennero inseriti altre fotografie estranee al progetto (quindi snaturando sia le motivazioni che la filosofia della “campagna fotografica”) e fu dato incarico di scrivere i testi critici ad autori valdostani che nulla conoscevano della storia e della cultura della fotografia; vennero così cestinati i testi storico/critici che Attilio Colombo aveva faticosamente redatto.

Pochi giorni fa, riordinando cassetti, ho riesumato una cartellina che conteneva il progetto di circa 30 anni fa e, tra le tante carte, ho trovato i testi originali di Attilio Colombo dedicati alla ricerca fotografica nel suo insieme e altri scritti che esaminavano nel dettaglio la ricerca di ogni singolo fotografo.

Ritengo interessante proporre oggi questi inediti, a tre decenni di distanza durante i quali, purtroppo, ci hanno lasciato Lanfranco Colombo, lo stesso Attilio Colombo, diversi fotografi tra cui Luigi Ghirri e Gabriele Basilico, ma anche politici e curatori che all’epoca avevano deciso di gestire autonomamente esposizione e catalogo nell’indifferenza totale (oltre i confini regionali) di quanto da loro proposto.

Periodicamente pubblicherò i testi di Attilio Colombo dedicati ad ogni singolo fotografo.

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