E questo film è una potente favola gitana.

#Tendenze d’immagine di Gianfranco Maccaferri

Al Lovers Film Festival LGBTQI di Torino, il film che ha vinto il Premio Ottavio Mai è: “CARMEN Y LOLA” di Arantxa Echevarria.

Un film molto interessante sotto diversi punti vista: innanzi tutto quello antropologico in quanto racconta con crudezza la vita, i costumi, la morale della comunità rom in Spagna; interessante dal punto di vista degli attori in quanto attori non professionisti ben gestiti nell’interpretare scene della loro vita quotidiana essendo tutti di etnia rom; interessante per l’idea, per la storia, per la drammaticità contenuta.

Infatti il film si era già fatto notare a Cannes 2018 con applausi interminabili, ha già vinto il Premio Goya come Miglior opera prima (la regista Arantxa Echevarría) e come Miglior attrice non protagonista (Carolina Yuste).

Ha ricevuto anche l’encomio spagnolo ministeriale come “particolarmente raccomandato per promuovere l’uguaglianza di genere”.

Questo è un film importante sia per chi è dentro e sia per chi è fuori dalla comunità rom, perché educa, sensibilizza, spiega e non giudica.

A livello di regia è un lavoro conservatore e coraggioso allo stesso tempo, coraggioso nella denuncia e timido nella trasgressione (sono troppi anni oramai che un certo tipo di “neorealismo” occupa gli spazi cinematografici dei giovani registi spagnoli senza riuscire a produrre una vera evoluzione stilistica… e la regista di questo film giovane non è!).

La forza del film è nella storia, nel costume, nella morale, nella cultura che vuole raccontare senza mai lasciare spazio a buonismi e senza mai omaggiare o difendere una cultura etnica che è tra le più perseguitate, denigrate e discriminate; certamente una energia particolare che stupisce e che dona molta vitalità al film è la freschezza recitativa degli attori non professionisti. Si può anche definire un film commovente e sicuramente molto inquietante.

L’idea generale, in sintesi, è raccontare sia il conservatorismo nella cultura e nella comunità rom spagnola, conservatorismo intriso di fanatismo religioso, sia raccontare i problemi sociali con accenni di sessismo e razzismo.

Certo che coraggio ce n’è voluto molto per realizzare un film su una storia d’amore tra due giovani donne rom, amore che le proietta in un mondo proibito. Il loro amore è una bomba ad orologeria.

E questo film è una potente favola gitana.

Complimenti alla giuria composta da Iaia Forte, Laura Bispuri e Neri Marcorè per la scelta fatta.

Questo blog segue il festival anche per Gaiaitalia.com Notizie

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