#Tendenze sociali di Gianfranco Maccaferri
I giovani migranti economici sono ragazzi che raggiungono l’Europa sperando di lavorare, guadagnare a sufficienza per aiutare la famiglia rimasta a casa e ovviamente con il sogno di costruirsi una vita decorosa per se stessi. Rimanendo nel loro paese di origine sanno che tutto ciò non sarà possibile. Che i loro sogni rimarranno solo sogni. E così, chi è intraprendente e deciso…parte!

La povertà in molti paesi non è data dalla assenza di cibo, non è povertà assoluta, ma è la mancanza di soldi sufficienti a soddisfare soprattutto le esigenze tecnologiche della vita contemporanea.
Supponiamo che tu sia un ragazzo e hai 18 anni. Sei nato e vivi in Tunisia, hai studiato fino ai 16 anni, ti sei specializzato, sei un ragazzo serio e intraprendente, sei anche fortunato e così lavori in una fabbrica di proprietà di un industriale italiano, con uno stipendio di circa 200 euro mensili!
Hai 18 anni e vorresti, come è normale che sia per tutti i ragazzi del mondo, uno smartphone un minimo performante, delle cuffie che funzioni bene, uno scooter presentabile, un televisore che funzioni, magari una playstation, vestiti decenti per quando esci con gli amici, vorresti aiutare in casa la famiglia comprando forse un frigorifero dignitoso, una lavatrice, …vorresti ciò che hanno tutti i ragazzi europei che hai visto o conosciuto attraverso i programmi televisivi e internet.
Problema con cui ti scontri: tutta la tecnologia elencata sopra costa esattamente come in Europa… ma tu hai solo 200 euro mensili! E con quei soldi devi anche aiutare la famiglia per la spesa e per tutte le incombenze economiche di casa. I tuoi genitori, a differenza di quelli europei, chiedono di essere aiutati, non sono loro che aiutano i figli.
La percezione che hai dalla Tunisia della vita quotidiana in Europa, della ricchezza, del tenore di vita, della facilità di guadagnare e vivere decorosamente… e totalmente sfalsata dalla realtà quotidiana. Ma tu questo non lo sai, però tu, che sei fortunato e guadagni 200 euro al mese, sai che in Italia un operai specializzato come te guadagna almeno 1200 euro. Non vuoi che i tuoi sogni rimangano solo sogni. Allora la decisione che prendi, e che qualunque ragazzo prenderebbe, è semplice: parto, vado in Europa!
Ecco, tu sei il ragazzo tunisino di 18 anni che è arrivato in Italia perché vuoi che i tuoi sogni si realizzino.
Non sei scappato dalla guerra, dalla fame, dalla sete, dalla dittatura, da una carestia, sei scappato dalla povertà contemporanea!

A questo punto chiediamoci una cosa, il problema fondante: cosa ti avrebbe fatto restare in Tunisia?
Probabilmente sarebbe stato sufficiente che l’industriale italiano e tutti i suoi colleghi europei, americani, ecc., fossero obbligati a pagare uno stipendio, comunque conveniente per loro, ma sufficiente per la vita decorosa dei dipendenti… diciamo uno stipendio pari al 50% di quello italiano?
Se così facessero anche i proprietari dei resort e degli alberghi, il problema del flusso migratorio economico praticamente quasi non esisterebbe!

La risposta dell’Europa (aiutiamoli a casa loro) è stata di sostenere la Tunisia liberalizzando l’import/export del mercato delle olive e dell’olio? Bene! …ma se il bracciante, l’autotrasportatore, l’operaio del settore è pagato dai 100 ai 200 euro al mese… il giovane 18enne tunisino partirà comunque per realizzare i suoi sogni! La povertà contemporanea in molti paesi non è non avere il cibo… ma è avere 18 anni e vivere senza tutto ciò che i ragazzi europei hanno normalmente.

Parlamento europeo approva l’abbattimento dei dazi sulle importazioni di olio extravergine tunisino.
L’ha ribloggato su Alessandria today @ Pier Carlo Lava.
"Mi piace""Mi piace"