Italia senza attrattive per sognare e credere in un futuro!

#Tendenze sociali di Gianfranco Maccaferri

Quasi 400.000 pensioni pagate a italiani che vivono all’estero.

Tra i 250.000 e i 300.000 gli italiani che ogni anno emigrano.

Circa 15.000 i neo cittadini italiani (immigrati che hanno ottenuto la cittadinanza italiana) che annualmente abbandonano l’Italia.

E se ci aggiungiamo che nel 2018 i morti sono stati 191.000 in più delle nascite… è evidente il disagio che esiste nel vivere in Italia: emigrazione di pensionati, di neolaureati, di lavoratori, di disoccupati, di neo cittadini, di extracomunitari e la scelta di non fare figli.

L’Italia non ha attrattive sufficienti per far sognare e far credere in un futuro da parte di chi ci abita e neppure per i giovani europei o extracomunitari.

Il flusso di chi espatria è aumentato del 50% negli ultimi 10 anni. Siamo all’ottavo posto nella classifica dei paesi migranti tra gli stati OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – 36 paesi membri)

Un altro dato significativo è quello dei cervelli in fuga. In Italia tra tutti gli emigranti, quelli laureati sono il 31%, ma in Germania sono il 55% e in Francia e Irlanda il 60%! Quindi il fatto di emigrare all’estero dopo la laurea è assolutamente una cosa normale, ciò che non è normale è che i cervelli stranieri non scelgono l’Italia per fare esperienza o per realizzare il proprio sogno. Non esiste uno scambio tra neolaureati. Gli italiani se ne vanno ma gli stranieri non scelgono l’Italia.

Un dato che conferma che l’Italia non ha attrattive è anche e soprattutto quello riferito ai migranti che hanno solo la scuola elementare o media: tra tutti i giovani che se ne vanno dall’Italia, ben il 33% non ha neppure il diploma di scuola superiore, mentre la percentuale dei tedeschi con un basso livello scolastico è del 11%, della Francia è del 12%. Questo significa che anche nella fascia più debole come potere contrattuale e professionalità, gli italiani cercano futuro all’estero.

D’altronde che il nostro paese non è nei sogni di chi vuole realizzare un futuro migliore lo si è capito nel momento del grande flusso migratorio proveniente dall’Africa: appena approdati in Italia tutti volevano solo transitarvi per raggiungere altri paesi europei.

Quindi? Quindi la politica ci ha ingannati, ci ha raccontato frottole, la politica nasconde la realtà perché sono difficili le risposte da dare a questa situazione, sono impegni complessi quelli da prendere, investimenti costosi e sopratutto ci va una lungimiranza e una progettualità che non corrisponde alle scadenze elettorali che sono sempre troppo vicine.

Una politica miope che non è capace di capire le preoccupazioni reali della popolazione, non le preoccupazioni costruite appositamente e falsamente con slogan. I dati ci dicono che il 32% degli italiani è preoccupato per gli espatri, per i famigliari che decidono di andare a vivere lontano, per lo spopolamento dilagante (escluse le grandi città del centro nord). Sì, il 32% è preoccupato per l’emigrazione contro solo il 24% degli italiani che è ancora preoccupato per l’immigrazione di nuovi stranieri.

La politica italiana ha un grosso problema di analisi dei dati e con lei tutta la popolazione che dalla politica riceve solo slogan progettualmente sterili e falsi, ma credibili da parte di chi non ha più sogni.

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