Ancora una volta tocca al Forte di Bard l’onore di ospitare l’anteprima italiana della nuova edizione della mostra legata al prestigioso concorso fotografico Wildlife Photographer of the Year 2018. L’esposizione è in programma dal 2 febbraio al 2 giugno 2019.
Banalmente si potrebbe dire che questa è una esposizione importante, dove si vedono immagini esteticamente interessanti, con contenuti spesso di denuncia, fotografie che raccontano della vita naturale che ci circonda ma che troppo frequentemente non sappiamo, non possiamo, non vogliamo vedere.
L’estetica della natura, a saperla vedere, è unica, entusiasmante, ineguagliabile, ma occorre saperla vedere! Rappresentarla in una foto è un esercizio difficile perché, appunto, occorre saperla vedere, saper costruire lo spazio, conoscere perfettamente la “sintassi” fotografica” e cogliere il momento specifico. Non puoi costruire l’immagine in uno studio, non hai modelli che ubbidiscono, non ci sono tecnici luce, non puoi aggiungere o togliere sfondi… la realtà è quella, la devi saper inquadrare, togliere o lasciare dettagli o ambienti lo puoi fare solo con l’obiettivo, non puoi far altro che giocare con la luce esistente o attendere che si modifichi, i soggetti sono mobili, l’attimo giusto è spesso irripetibile… occorre essere davvero molto, ma molto bravi per costruire fotografie naturalistiche decenti. Per farne di stupefacenti devi essere un professionista del settore con una cultura estetica non improvvisata.
Per questo le immagini che vincono annualmente il Wildlife sono da ammirare, da leggere attentamente e da molti punti di vista. Non sono mai immagini banali.
Il consiglio per differenziarti dalle opinioni banali che ti circondano: gli spettacoli che offre la natura nei suoi scenari e nei suoi particolari sono unici, ma occorre una lunga e faticosa educazione per saperli vedere! Se non dedichi tempo e fatica le tue foto sono solo banali…
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La suggestiva foto di una coppia di rinopitechi dorati, una specie di primati della famiglia dei Cercopitecidi, endemica delle montagne centrali della Cina, i monti Qin, ha vinto il concorso Wildlife Photographer of the Year attribuito come ogni anno dal Natural History Museum di Londra.
Lo scatto realizzato dal fotografo olandese Marsel van Oosten è “un ritratto tradizionale e magico allo stesso tempo . È un richiamo simbolico alla bellezza della Natura e di quanto siamo impoveriti quando la Natura soccombe. È un’opera degna di essere esposta in qualsiasi galleria del mondo. ” ha spiegato Roz Kidman Coz, presidente della giuria.
Lo scatto vincitore assoluto del WPoY 2018, di Marsel Van Oosten
Nella categoria “mammal behavior”, Ricardo Núñez Montero si è imposto con questa foto realizzata in Uganda, di una giovane femmina di gorilla di montagna che non si rassegna ad abbandonare il suo cucciolo morto. Guides ha spiegato che il parto è avvenuto con il cattivo tempo e il piccolo è probabilmente morto di freddo. Dopo averlo cullato e portato con se per settimane alla fine, Kuhirwa, questo il nome della madre, ne ha mangiato i resti, un comportamento osservato solo una volta in precedenza. Fotografia di Ricardo Núñez Montero, Wildlife Photographer of the Year
La fototrappola di Alejandro Prieto’s ha colto questo giaguaro, specie a rischio per la perdita di habitat e a causa del bracconaggio, mentre affilava i suoi artigli su un albero, nel Messico occidentale. Questo scatto ha vinto nella categoria “story”. Fotografia di Alejandro Prieto, Wildlife Photographer of the YearL’italiano Marco Colombo ha vinto nella categoria “urban wildlife” con questo scatto notturno che ritrae un orso marsicano mentre si aggira in un paese del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio, e Molise. Fotografia di Marco Colombo, Wildlife Photographer of the YearIl sedicenne Skye Meaker ha conquistato lo Young Wildlife Photographer of the Year con questo scatto di un leopardo, chiamato Mathoja, fotografato nella Mashatu Game Reserve in Botswana. Fotografia di Skye Meaker, Wildlife Photographer of the YearJavier Aznar González de Rueda si è imposto nella categoria “portfolio” con una serie di sei scatti. Tra questi l’immagine, realizzata in Ecuador, di una Membracidae con la sua numerosa prole. Fotografia di Javier Aznar González De Rueda, Wildlife Photographer of the YearGeorgina Steytler ha vinto nella categoria “comportamento degli invertebrati” con questa foto di vespe vasaie del Western Australia. Le femmine realizzano palline di fango per costruire i favi, cementandole insieme, una ad una. Fotografia di Georgina Steytler, Wildlife Photographer of the YearUn macaco di nome Timbul è il protagonista dello scatto di Joan de la Malla che ha vinto nella categoria “fotogiornalismo”. Gli spettacoli di macachi sono abbastanza comuni in alcune regioni dell’Indonesia, dove le scimmie sono costrette ad andare in bici, a ballare e fare altri trucchi, a volte per ore. Quando non si esibisce, Timbul vive incatenato nel cortile dell’abitazione del suo proprietario, nei pressi di una linea ferroviaria. Fotografia di Joan De La Malla, Wildlife Photographer of the YearDavid Herasimtschuk ha vinto nella categoria “anfibi e rettili” con questa immagine di una Nerodia sipedon o colubro d’acqua nelle fauci di una salamandra gigante. “Quando il serpente ha avvolto nelle sue spire la salamandra”, ha raccontato Herasimtschuk, “questa ha mollato per un attimo la presa permettendo al serpente di scappare”. Fotografia di David Herasimtschuk, Wildlife Photographer of the Year